Articolo a cura di Simonmattia Riva, Biersommelier
La vita è come il cioccolato, è l’amaro che fa apprezzare il dolce.
Anche se la depurassimo dai risvolti filosofici e ne limitassimo l'impatto alla fisiologia del gusto, la popolare massima dello scrittore e gastrofilo francese Xavier Brébion rimarrebbe azzeccata: il gusto dolce, il più familiare per l'essere umano fin dalla prima infanzia, deve essere abilmente contrappuntato da un elemento in contrasto - quale l'amarezza, l'acidità o la sapidità - per offrire il massimo appagamento ed evitare il rischio, sempre in agguato, della stucchevolezza.
La principale abilità di chi cesella la ricetta di un dessert è quindi la capacità di donare l'opulenza e la struttura tipicamente associate alla ricchezza di zuccheri facendo però in modo che il caldo abbraccio non si trasformi in una stretta opprimente.
Anche per le birre di Natale di scuola belga, che sono tradizionalmente giocate sulla dolcezza e l'aggiunta di spezie calde come cannella, cardamomo, anice stellato e liquirizia, il birraio ha l'imperativo categorico di non frenare troppo la bevibilità del nettare. Se da un lato questa non può certamente essere quella di una leggera e rinfrescante Pils, dall’altro non può nemmeno limitarsi a poche gocce: non tutte le birre nascono per essere servite e libate in grandi boccali ma, parimenti, una birra forte non può avere come misura di riferimento quella di un distillato.
Baladin, la cui ispirazione belga è ben nota agli appassionati, ha la sua specialità natalizia, chiamata semplicemente Nöel, fin dal 1998.
Le birre, come la vita, sono però in continua evoluzione ed è così accaduto che l'estro creativo di Teo Musso abbia affiancato alla versione classica alcune varianti con aggiunte di ingredienti speciali (caffè, liquirizia, cacao, etc.) mentre, al contempo, il gradimento del pubblico per la Nöel non si limitava alle feste di fine anno.
La Nöel, specchiando se stessa e il suo nome, è così diventata Leön e si è resa disponibile tutto l'anno, mentre ogni Natale viene celebrato con l'uscita di una Nöel caratterizzata da un ingrediente speciale: nel 2019 è la volta del cacao Criollo Chuao dell'azienda Domori, una grande eccellenza nazionale, presente in misura dell'1,2% nella birra.
La Nöel Chocolat richiede, per essere apprezzata appieno, il bicchiere TeKu o uno snifter dall'apertura non troppo ampia.
Una volte apprezzato il vivace schiocco del tappo in sughero, il liquido invade il calice con un caldo color rame brunito tendente al mogano. La schiuma, tinta di avorio, è fine, non troppo abbondante a causa dell'elevato tenore alcolico ma piuttosto persistente, la birra mostra naturalmente una leggera opalescenza a causa dell'assenza di filtrazione.
Il bouquet è complesso e contraddistinto da una singolare e affascinate doppia personalità: gli attesi toni caldi - che da un impatto iniziale di cola, confettura di pere, fudge al cioccolato e cuneese al rum evolvono in un sempre più chiaro dominio del cacao - sono contrastati da una sorprendente vena rinfrescante che, inizialmente improntata al candy alla fragola e alla confettura di lamponi, si inerpica poi su punte di zenzero e pepe di Sichuan e infine digrada in aromi di violetta matura e mirtillo.
Dopo qualche istante nel bicchiere, prima che il cacao acquisisca un pieno dominio, si ha la sensazione di una pesca gialla matura ricoperta di gelato al cioccolato.
Al sorso la dolcezza è meno intensa e persistente di quanto il naso suggerisca: l'apertura con mallo di noce, torta di noci pecan, cacao e un ricordo di liquore nocino è efficacemente contrastata da una leggera acidità da malti scuri che può ricordare un caffè monorigine etiope e prelude ad un medio palato all'insegna dei sentori torrefatti di un cold brewed coffee, mentre il finale mostra una piacevole nota amara da tostature che chiude il sorso in modo pulito asciugando ogni traccia di salivazione e lasciando ampio spazio al cacao nel retropalato.
La frizzantezza vivace e il corpo piuttosto snello, considerando tipologia e struttura della birra, spingono assai efficacemente la beva mentre l'elevato tenore alcolico non porta con sé alcuna bruciante asperità, ma lascia solo un piacevole calore in gola, tanto più gradito nei freddi mesi invernali.
Nöel Chocolat è una voluttà intensa e ammaliatrice a cui indulgere nei giorni di festa, lontani dalla fretta delle incombenze quotidiane.