Come tanti altri ambiti produttivi, anche quello della birra è caratterizzato da usanze e abitudini che scandiscono i mesi e le stagioni. Una delle consuetudini brassicole più interessanti è sicuramente incarnata dalle birre di Natale, creazioni realizzate dai birrifici di tutto il mondo in occasione delle festività invernali.
L’origine della tipologia brassicola delle birre di Natale – non considerabile prettamente uno stile – affonda nella notte dei tempi e si è evoluta insieme alla bevanda stessa, acquistando nomi e convenzioni diverse in base alla cultura di riferimento:
Oggi le birre di Natale rappresentano una specialità prodotta dai birrifici di tutto il mondo che permette al singolo birraio di interpretare questa birra secondo il suo gusto e la sua visione. Il Natale gioca sicuramente un ruolo importante a livello commerciale per la diffusione di questi prodotti, ma alla base della loro esistenza troviamo motivi produttivi e culturali ben precisi.
Come accennato, le birre di Natale non rientrano in uno stile preciso, ma in una famiglia molto ampia e dai confini decisamente labili. Inoltre, essendo una tipologia trasversale a diverse culture brassicole, ognuna di esse ha interpretato queste birre secondo le proprie convenzioni produttive. In generale, queste birre puntano a suggerire affinità con la stagione fredda e con le festività del periodo, tendenzialmente per due aspetti:
Come spesso accade, ad ogni regola corrisponde un’eccezione e queste birre non sono da meno, questo a causa delle consuetudini produttive di determinate regioni, se non addirittura in base all’inclinazione del singolo birraio.
Scopriamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche distintive delle tre principali tipologie di birre natalizie:
Il Belgio è considerato la patria delle birre di Natale: infatti, esiste una lunga e ininterrotta tradizione in merito e le Kerstbier locali hanno fatto da modello per tante successive evoluzioni della tipologia.
Tra le altre cose i birrai belgi sono considerati maestri nell’uso delle spezie, che troviamo impiegate con generosità in tante birre natalizie locali. Quelle più utilizzate sono zenzero, cannella, noce moscata e vaniglia, ma la lista potrebbe continuare ancora a lungo. Inoltre tutte le Kerstbier del Belgio presentano un contenuto alcolico decisamente elevato, assecondando la predilezione locale per le birre forti e corroboranti.
Nel mondo anglosassone si parla vagamente di Winter Warmer, riferendosi quindi più alla forza scaldante di queste birre rispetto al loro legame con le festività. L’uso di spezie non è così diffuso come nelle Kerstbier (molte Winter Warmer non ne fanno ricorso) e spesso l’unico elemento distintivo è l’impiego di malti scuri e la presenza di un contenuto alcolico più alto della media (mai comunque ai livelli del Belgio). In Germania l’uso di spezie è storicamente proibito dall’Editto della Purezza, quindi le birre di Natale sono una consuetudine poco diffusa e contraddistinta solo da birre più forti del normale.
Le Christmas Ale degli Stati Uniti sono molto diverse tra loro e in alcuni casi corrispondo a versioni modificate di stili locali, come le Imperial IPA.
Ma da dove nasce l’usanza di realizzare birre per il Natale? Probabilmente creazioni celebrative per l’inverno esistono da sempre, ma le prime testimonianze certe risalgono al Medioevo, quando in Inghilterra si diffusero come evoluzione del lambswool. Questa bevanda fermentata veniva chiamata così (letteralmente “lana di agnello”) per la schiuma generosa ed era prodotta con mele arrostite, noce moscata, zenzero e zucchero o miele.
Una tradizione che a sua volta era strettamente legata a quella del wassail, una sorta di vin brulé consumato durante i raduni e le feste per la stagione natalizia. Caratteristiche che per certi versi sono state mantenute intatte nei secoli e che oggi ritroviamo, pur con le debite proporzioni, anche nelle birre di Natale moderne.
Oggi la presenza di birre natalizie in commercio è in costante crescita poiché sempre più birrifici stanno proponendo la loro interpretazione della tipologia. Tuttavia, con l’aumento dei prodotti ideati dalla stagione, ci si sta sempre più allontanando dai pochi criteri che solitamente identificano queste birre.
Come abbiamo visto l’uso di spezie non è obbligatorio e comunque è sempre meno caratterizzante, mentre anche il tabù dell’alta gradazione alcolica sta lentamente venendo meno. A ogni modo, questa usanza rimane una delle più entusiasmanti e appassionanti che la nostra bevanda conservi.
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