Abbinare è sempre un sommo esercizio creativo: accostare due elementi tono su tono augurandosi che non disturbino nessuno non è creare un abbinamento, è celebrare la noia delle regole sociali più inflazionate a discapito del flusso incontrollabile della vita.
Allo stesso modo, anche mettere nella stessa gabbia due caratteri che si sa benissimo si dilanieranno a vicenda in una lotta all'ultimo sangue non è costruire un abbinamento ma creare uno spettacolo cruento per amanti del genere.
Abbinare significa comporre una coppia, una diade, una nuova entità che vive di vita propria grazie a un suo intrinseco equilibrio esibendo caratteristiche ulteriori e altre rispetto alla semplice somma delle sue componenti.
Le birre sono bevande molto generose e versatili nell'abbinamento gastronomico perché la presenza di centinaia di tipologie brassicole diverse per equilibrio gustativo permette di abbracciare l'intero compendio dei sapori fondamentali e delle sensazioni boccali. Carciofi, finocchi, asparagi, sottaceti e carpioni, cioccolato, dolci con liquore, gelati e altri cibi che creano rompicapi quasi insolubili anche al più preparato sommelier, trovano facilmente birre che li possano accompagnare in modo egregio e appagante.
Una volta rispettata la più fondamentale regola degli abbinamenti - ovvero pareggiare l'intensità e la profondità gustativa della birra e del piatto al fine di evitare un'indigesta scena di cannibalismo da parte dell'elemento più ricco ai danni di quello più gracile - si può scegliere di giocare:
In altre parole, le caratteristiche aromatiche e gustative presenti nella birra, grazie agli ingredienti speciali che si aggiungono agli imprescindibili acqua, malto d'orzo, lievito e luppolo, vanno a completare il piatto aggiungendo sapienti pennellate di profumi e sapori che donano il tocco finale e decisivo all'esperienza gastronomica.
Se si pensa a birre in cui profumi e sapori della zucca sono protagonisti e la presenza delle spezie è nulla o limitata, possiamo immaginare abbinamenti in cui l'aroma e il gusto della colorata cucurbitacea vada a rinforzare la sua presenza come ingrediente o ad arricchire un piatto in cui essa non sia stata inserita.
Un wok di verdure all'orientale - accompagnato da riso basmati e magari con una spolverata di coriandolo, curry o altre spezie non presenti nella birra - rappresenta un buon esempio in questo senso. È inoltre possibile sfruttare il piacevole contrasto tra la dolcezza dell'ortaggio, specie se trasformato in composta, e i formaggi erborinati (come il gorgonzola piccante) per accostare una birra alla zucca a una quiche o a un risotto realizzati con uno di questi capolavori caseari.
Negli Stati Uniti, dove le pumpkin ale sono nate, viene spesso suggerito l'abbinamento con il tacchino ripieno del giorno del Ringraziamento contornato da una purea di patate e zucca.
Altri ingredienti che creano una piacevole sinergia con la voluminosa cucurbitacea sono i funghi, la frutta a guscio e il cacao: si può quindi pensare di accostare una birra alla zucca ad una zuppa di castagne o di arachidi, a dei noodles o a un pad thai spolverati di arachidi o nocciole tostate o ancora a tagliatelle e ravioli impastati con farina di castagne o cacao e arricchiti da un elemento affumicato come lo speck o del guanciale croccante.
Infine, birre alla zucca con sufficiente corpo e tenore alcolico possono fronteggiare felicemente anche dessert e mousse al cioccolato, alla nocciola, agli amaretti o al burro di arachidi.
Per quanto concerne i piatti in cui la zucca è regina - come i maestosi tortelli mantovani e cremaschi oppure un risotto o ancora una cheesecake, un budino alla zucca - per richiamarne ed elevarne la presenza senza rischiare l'effetto annullante del tono su tono, la scelta vincente può essere quella di affidarsi a una pumpkin ale con una vigorosa presenza di spezie come noce moscata, cannella o pepe di Giamaica.