Le birre gluten free non rappresentano certo una novità, eppure l’attenzione rivolta verso questi prodotti è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. La causa è da ricercare in un’opinione pubblica decisamente più sensibile nei confronti dell’argomento, fenomeno che ha instaurato un processo per cui anche i birrifici sono arrivati a creare prodotti per chi è intollerante al glutine.
Il risultato è che oggi chi è celiaco non è più obbligato a rinunciare alla birra, né d’altro canto deve necessariamente optare per soluzioni che mortificano il piacere della bevuta. La qualità delle birre gluten free è infatti migliorata tantissimo in tempi recenti, anche grazie all’ingresso dei birrifici artigianali in questa importante nicchia di mercato. Così sono ogni giorno di più le birre italiane adatte per chi è intollerante al glutine e tra le numerosissime possibilità oggi presenti nel settore, una delle più apprezzate è senza dubbio la Nazionale Gluten Free di Baladin. Una birra che ha una storia interessante alle spalle.
Tecnicamente Nazionale Gluten Free è da considerarsi una birra a basso contenuto di glutine, così basso (sotti i 20 ppm) da risultare “innocua” per chiunque soffra di celiachia. Le birre totalmente gluten free, infatti, sono quelle che utilizzano solo ingredienti privi di glutine, in particolare succedanei del malto d’orzo come riso, mais, grano saraceno, quinoa, ecc. Questi prodotti però, dovendo fare a meno di una materia prima fondamentale nella produzione brassicola, finiscono necessariamente per compiere delle rinunce in termini di gusto. Niente a che vedere con la Nazionale Gluten Free, che invece è una birra rigorosamente normale ma che subisce alcuni accorgimenti in fase preliminare e produttiva al fine di raggiungere l’obiettivo ricercato.
Come il nome suggerisce, la senza glutine di Baladin è una versione speciale della Nazionale, la Blonde Ale della casa celebre per essere la prima birra prodotta interamente con ingredienti italiani (compresi malto e luppolo).
Per trasformare una birra normale in una gluten free ci sono essenzialmente due strade. La prima consiste nell’impiegare malto deglutinato alla fonte o di eliminare il glutine durante il processo produttivo ricorrendo all’impiego di enzimi. Questa soluzione però è stata evitata da Baladin perché ovviamente lontana dalla filosofia naturale che guida le scelte dell’azienda. Il secondo espediente, invece, richiede alcune correzioni alla ricetta base – che già di per sé mostra livelli di glutine molto bassi – così da ottenere una formazione del famigerato complesso proteico sotto il livello richiesto. Ed è questa la strada intrapresa dalla Nazionale Gluten Free.
Innanzitutto, rispetto alla Nazionale standard, questa versione speciale prevede l’aggiunta di un 15% di riso, che è un cereale privo di glutine. Inutile sottolineare che, coerentemente con il messaggio che veicola la Nazionale, anche questo ingrediente è coltivato in Italia: si tratta della varietà Carnaroli proveniente da Cascina Belvedere, realtà con cui da anni il birrificio Baladin collabora.
L’aspetto interessante è che per la birra viene utilizzato riso di scarto, cioè chicchi che per qualsivoglia motivo (in particolare perché si sono rotti prima ancora di essere decorticati) non finiscono in commercio. Oltre a essere senza glutine, la Nazionale Gluten Free è perciò una birra che persegue anche un discorso di sostenibilità ambientale.
Oltre all’impiego di riso, la Nazionale Gluten Free mantiene il glutine sotto i livelli richiesti grazie ad altri accorgimenti che vengono seguiti durante il processo produttivo. Il limite di birre di questo tipo è l’effettiva garanzia che il prodotto finale risulti in linea con i criteri richiesti, per questa ragione Baladin esegue analisi per ogni lotto prima del confezionamento. Grazie agli scrupolosi protocolli adottati, fino a oggi le verifiche non hanno mai dato esito negativo; tuttavia semmai in futuro dovesse accadere il contrario, la cotta sarebbe commercializzata come una normale Nazionale, riportando chiaramente in etichetta la presenza di riso.
A livello organolettico la Nazionale Gluten Free non mostra sostanziali differenze rispetto alla sorella maggiore. All’olfatto è praticamente identica, con il solito elegante gioco d’incastri tra le note maltate, fruttate ed erbacee. Al gusto invece il riso emerge in maniera molto delicata, sia apportando una pennellata dolce di saccarina avvertibile nella parte centrale della lingua e amplificando la secchezza finale che invita immediatamente a un nuovo sorso. Queste leggere variazioni ovviamente si innestano sulle caratteristiche base della Nazionale, riconducibili a una generale pulizia aromatica e a una facilità di bevuta sostenuta, che non sacrifica però il carattere della birra.
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