Tra le tante, tantissime, manifestazioni gastronomiche esistenti, ce n’è una a cui siamo particolarmente legati, da sempre, nata lo stesso anno del Birrificio Agricolo Baladin. Parliamo del Salone del Gusto - Terra Madre, ovviamente, la biennale più importante per la diffusione della cultura del cibo, che dal 1996 porta a Torino tutto ciò che nel mondo vale la pena conoscere, assaggiare e raccontare.
È l’evento degli eventi di Slow Food e, fin dai suoi esordi, abbiamo cercato di viverlo con uno spirito coerente con il senso della manifestazione stessa: parlando non solo di birra artigianale, ma di tutto ciò che le ruota intorno, in una prospettiva culturale, didattica e ludica.
Le tappe del Baladin sono in molti casi segnate dagli anni (sempre quelli pari) del Salone del Gusto: laboratori sperimentali, birre nuove e riflessioni su un settore, quello della birra craft italiana, che prendeva il via proprio nel ‘96 e si scopriva sempre più cresciuto, edizione dopo edizione.
Con quella appena trascorsa, a settembre 2018, abbiamo raccontato il mondo Baladin di oggi e, attraverso di lui, le tante sfaccettature che assume in questo momento la birra artigianale. Oggetto di interesse in ascesa, merita di essere trattata con cura, accostata ai cibi con senso del gusto e di miscelarla con criterio, quando diventa ingrediente di altre bevande.
Parliamo della mixology con la birra, tendenza che abbiamo approfondito, durante il Salone del Gusto con il barman Dennis Zoppi - firma di spicco del cocktail design - e le sue ricette adattate agli stili birrari. Abbiamo spiegato al pubblico come si serve correttamente la birra, tema spesso sottovalutato, insieme al pubblican Michele Galati (Abbazia di Sherwood, Caprino Bergamasco).
Poi gli abbinamenti tra birre e Presidi Slow Food, dell’Italia e del mondo, gli incontri con i giornalisti e le associazioni di settore, la presentazione in anteprima della Xyauyù Kioke, nuova versione della nostra “birra da divano” fermentata nella botte con cui, tradizionalmente, si prepara la salsa di soia, la Kioke per l’appunto.
Per la prima volta ci siamo presentati al Salone del Gusto con due spazi: quello di sempre, nel “mercato italiano e internazionale”, dedicato al birrificio, e uno stand a marchio Open Baladin (gestito dal locale di Torino), con cui abbiamo spillato le nostre birre nell’area dedicata ai birrifici artigianali e alle cucine di strada.
Gli Open, oggi a Roma, Torino e Cuneo, vogliono rappresentare lo spirito di unione di cui la birra artigianale ha bisogno: lì serviamo la birra di altri birrifici italiani, accanto alla nostra, diffondendo tra i consumatori qualità e artigianalità: i due criteri con cui selezioniamo le birre.
Comprenderete quanto fosse importante la presenza dell’insegna Open, tra tanti marchi amici. Forse, e questo è l’unico appunto che possiamo fare al Salone del Gusto 2018, quell’area era un po’ isolata rispetto al resto della festa, vuoi perché lontana del resto o forse perché poco indicata. Un vero peccato, a cui speriamo si possa rimediare con la prossima edizione: la birra artigianale ha bisogno del supporto del Salone del Gusto.
Noi, nel frattempo, pensiamo a cosa inventarci per il 2020, come ogni volta.