Il progetto Baladin Green Project è il contenitore di tutte le attività che da anni vengono fatte con lo scopo di difendere la natura.
Siamo grati a Madre Natura che ci offre gli splendidi ingredienti che utilizziamo nelle nostre birre. Per Lei per tutti noi, vogliamo, con i nostri progetti, contribuire alla sua salvaguardia.
Questa sezione del sito sarà in constante evoluzione. Verranno aggiunti progetti e aggiornati quelli già in essere al fine di proporre ai Baladiniani una visione di come l’azienda stia evolvendo il suo pensiero concreto verso una tutela ambientale sempre più concreta. Vorremmo che tutti fossero coinvolti con noi in questa visione perché occorre costruire delle comunità attive pre affrontare la transizione ecologica.
Dalla Terra alla Birra!
Il tetto dell’impianto di produzione ospita 892 pannelli solari per una superficie complessiva di circa 2.000 mq.
L’impianto ha una capacità produttiva, potenziale, di 400 kWh.
In termini di efficientamento, questo consente, durante le ore diurne, di sopperire al fabbisogno di energia elettrica, dell’intero impianto di produzione.
Un pannello elettronico, posto all’ingresso del birrificio, monitora l’efficienza dell’impianto fotovoltaico in tempo reale ed evidenzia un dato, in pieno stile Baladin e mai dichiarato prima: l’equivalenza della potenza prodotta da un certo numero di… cervelli pensanti.
Il birrificio non può produrre tutta l’energia elettrica che gli occorre. Ad esempio, per la gestione notturna dell’impianto di refrigerazione, è necessario approvvigionarsi da fonti esterne, non essendo funzionanti i pannelli solari.
Questa energia è prodotta da fonti rinnovabili. Nello specifico da impianti eolici del progetto Verde Dentro dell’operatore Repower, garantendo la tracciabilità attraverso la certificazione TÜV SÜD.
Questo significa poter associare, seppur virtualmente, a una determinata fornitura, un determinato impianto, nel caso del birrificio Baladin, al parco eolico di Corleto Perticara in Basilicata (anno 2024).
Con la stessa logica, si approvvigionano i locali e le strutture commerciali del gruppo Baladin.
Per produrre birra, è necessaria una grande quantità di acqua calda. Per riscaldarla si utilizza una caldaia a vapore.
Baladin, sfruttando un sistema di ricircolo interno e di scambiatori di calore, recupera il calore per produrre ulteriore acqua calda, riducendo il consumo di combustibile che alimenta la caldaia.
Le acque di scarto, risultanti dai processi produttivi del birrificio, vengono depurate mediante un depuratore biologico e immesse nel circuito idrico del Consorzio Irrigazione La Piozza, riconosciuto dalla Regione Piemonte e che gestisce la rete irrigua nel bacino pedemontano dell'area compresa tra i fiumi Stura e Tanaro, dove si trova il birrificio Baladin.
Le acque reflue del birrificio vengono riutilizzate al 100% in agricoltura nelle zone limitrofe essendo in linea con le norme e l'autorizzazione rilasciata al birrificio dall'ARPA (Ente pubblico per la gestione dell'ambiente della Regione Piemonte).
Il loro utilizzo è destinato ad uso agricolo per irrigare i campi circostanti il birrificio per un raggio di circa 2 km nella valle del fiume Tanaro.
Per Baladin il lievito è molto di più che un ingrediente. Utilizziamo un ceppo selezionato per noi che rende le nostre birre uniche e con un carattere riconoscibile. Lo coltiviamo nei nostri laboratori e lo accudiamo come un bene prezioso.
Il lievito ha il compito di attivare il processo di fermentazione del mosto, trasformandolo in birra. Al termine del suo lavoro, in buona parte diventa una materia di scarto e viene raccolto nella sezione conica dei fermentatori.
Durante la fase di spurgo dei fermentatori, le fecce (lievito esausto), viene prelevato e conservato in ambiente refrigerato.
Lo scopo è di consentirne un ulteriore utilizzo fornendolo ad allevatori locali per l’alimentazione animale.
Le trebbie sono uno degli scarti di lavorazione più preziosi essendo ricche di fibre e proteine.
I birrifici ne producono in grande quantità essendo composte da tutti i cerali, soprattutto malto d’orzo, impiegati nella fase di produzione del mosto (ammostamento). Dopo la filtrazione, terminano la loro funzione nel processo di birrificazione, diventano scarto di produzione.
Possono essere utilizzati, potenzialmente, sia per l’alimentazione umana che animale o come biomasse da utilizzare negli impianti di produzione di biogas.
Baladin, le fornisce ad allevatori locali per l’alimentazione animale.
Baladin utilizza per le bottiglie in vetro, vetro riciclato nella percentuale compresa tra il 70 e l’80% (a seconda dei lotti di produzione).
Il birrificio Baladin utilizza cartone certificato FSC (Forest Stewardship Council) che identifica un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati come, ad esempio, la carta.
Inoltre, per la personalizzazione delle scatole, vengono utilizzati inchiostri a base d’acqua che riducono l’impatto ecologico.
Dal 2016 Baladin utilizza, per distribuire la birra sfusa, i fusti monouso, prodotti in Italia, dalla ditta PolyKeg.
Questo sistema di imballaggio garantisce di ottimizzare il trasporto evitando di dover gestire il reso come avveniva con l’uso dei fusti in acciaio, riducendo, di conseguenza la produzione di CO2, prodotta dai mezzi di trasporto.
Il fusto è interamente prodotto in plastica riciclabile e non contiene elementi metallici. La sua caratteristica è la completa smontabilità che permette di separare facilmente i vari componenti così da poterli riciclare secondo le normative locali.
Per chi volesse approfondire le caratteristiche del fusto, potrà leggere l’articolo di presentazione della partnership Baladin e PolyKeg, cliccando qui https://www.baladin.it/news/baladin-e-polykeg-il-primo-fusto-di-design-100-riciclabile
L’alluminio è un metallo che può essere riciclato al 100% e all’infinito.
Questo determinerebbe già di per sé una condizione ideale per adottarlo per realizzare un packaging.
Baladin è andato oltre. Le lattine che utilizziamo per le nostre birre e cocktail artigianali sono dotate di un sistema di apertura innovativo, denominata a 360° che le trasforma in bicchieri.
Questo sistema consente di evitare l’utilizzo di bicchieri in plastica o in vetro che comportano la necessità di essere lavati.
Inoltre, sono facilmente riutilizzabili dando vita a nuove funzioni della lattina, ad esempio, trasformandole in porta penne o in piccoli vasi per contenere, ad esempio, piante grasse o piccoli fiori.
La rotazione delle colture, che in certi sistemi di coltivazione è ormai obbligatorio oltre che di buon uso per preservare i terreni agricoli.
È la pratica di piantare colture diverse sugli stessi appezzamenti per migliorare la salute e la fertilità del suolo.
La rete agricola Baladin si attiene a questo principio di coltivazione per i suoi campi di cereali.
È in fase di progettazione avanzata la realizzazione di un pozzo che consentirà a Baladin di prelevare acqua presente in una falda posta a circa 300 metri di profondità in prossimità dell’impianto di produzione di Piozzo.
L’inizio dei lavori è previsto per la fine del 2025 anche in funzione del complesso iter autorizzativo che comporta l’uso dell’acqua a fine alimentare.
Il progetto prevede che l’acqua venga utilizzata per la produzione della birra e per il lavaggio degli impianti. Queste ultime verranno depurate biologicamente e riutilizzate, attraverso il Consorzio Irrigazione La Piozza, per irrigare i campi limitrofi al birrificio nell’arco di 2 km.
Verrà creato, a tutti gli effetti, un ciclo dell’acqua circolare, motivo di orgoglio per Baladin.
Inoltre, disconnettendo il birrificio dalla rete idrica pubblica del paese (Piozzo), verrà potenzialmente messa a disposizione una quantità di acqua importante per gli abitanti, quasi pari al consumo annuale di tutta la popolazione.
Ai fini dei processi produttivi, il birrificio Baladin utilizza anidride carbonica ed azoto liquido.
Per l’approvvigionamento di questi gas tecnici, la scelta dell’azienda è stata condizionata dalla certificazione da parte del fornitore selezionato, del basso impatto ambientale lungo tutta la filiera di produzione e trasporto, rispetto a forniture convenzionali.
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