Nel mondo della birra si sente spesso parlare di IPA per indicare una specifica famiglia di birre, ma in pochi ne sanno indicare precisamente le caratteristiche. Innanzitutto il termine significa India Pale Ale e per spiegarne le peculiarità non si può prescindere dal riassumere la loro storia, perché fondamentale per tracciare almeno due interpretazioni dello stile.
Qual è il significato di IPA? Gli amanti della birra sanno perfettamente che si tratta dell’acronimo di India Pale Ale. Per spiegare il nome è necessario analizzare ogni parola: Ale è un sinonimo di birra ad alta fermentazione, Pale indica il colore ambrato classico delle Pale Ale. Per spiegare India è necessario scoprire la storia di queste birre.
Le IPA nacquero in Inghilterra durante il periodo dell’Impero Britannico: erano una versione più alcolica, attenuata e luppolata delle comuni Pale Ale, che si rivelarono particolarmente adatte ad affrontare i lunghi viaggi per mare imposti dalle rotte commerciali verso le colonie in India.
Questo sottostile era dunque già consumato dai bevitori inglesi, ma assunse il suo nome definitivo (e una sorta di dignità autonoma) grazie alla fama acquisita come prodotto da esportazione. L’ottima predisposizione a viaggiare era dovuta alle generose quantità di luppolo (un conservante naturale) e alla gradazione alcolica relativamente alta.
Tali peculiarità furono esaltate decenni dopo dai birrifici artigianali americani, quando, a partire dalla seconda metà degli anni ’70, reinterpretarono le IPA usando materie prime locali e piegandole al gusto dei consumatori locali. Nacquero così le American IPA, che diventarono un fenomeno mondiale e il simbolo della rivoluzione della birra craft.
Le caratteristiche delle IPA dipendono inevitabilmente dal modello di partenza.
APA e IPA, due sigle simili che indicano due stili birrari diametralmente differenti. Qual’è la differenza tra American Pale Ale e India Pale Ale? In primo luogo, i due stili hanno due storie diverse: le APA nascono negli Stati Uniti, mentre le IPA sono originarie dell’Inghilterra. Inoltre, le American Pale Ale sono caratterizzate da aromi e luppoli coltivati oltreoceano, mentre le IPA mostrano l’intensa luppolatura tipica dell’Inghilterra con sentori floreali.
Le American IPA resero innanzitutto protagonista il luppolo Cascade, una delle prime varietà americane disponibili sul mercato e contraddistinta da un’arroganza aromatica non paragonabile a quella dei luppoli europei.
Il successo delle American IPA trasformò questo ingrediente (e di conseguenza l’amaro) nel simbolo della rivoluzione della birra artigianale, favorendo la nascita di nuove varietà tanto negli Stati Uniti (Citra, Amarillo, Chinook, ecc.), quanto nel resto del mondo (Nuova Zelanda, Giappone, Australia, Europa).
Le American IPA cominciarono a prevedere anche luppoli non necessariamente americani e questo fenomeno ha offerto un impulso alla nascita delle prime coltivazioni italiane per la creazione di birre 100% made in Italy.
In realtà le American IPA hanno visto nascere così tante variazioni sul tema che per delineare un identikit organolettico sarebbe più corretto riferirsi al sottostile di riferimento:
Insomma esistono tantissime declinazioni di American IPA e ciò lascia comprendere il successo ottenuto da questo stile nel tempo.
Come accade in tutto il mondo, anche in Italia si sono sviluppate numerose interpretazioni di IPA. Quella di Baladin è L’IPPA e non poteva che essere 100% Made in Italy, prodotta esclusivamente con materie prime della filiera agricola nazionale.
Un mix perfetto tra la tradizione delle IPA inglesi e il gusto italiano di Baladin: grazie al suo carattere agrumato, si beve bene con piatti semplici, dall’hamburger alla carne alla brace.
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