Che cos'è una birra di Natale? Nient'altro che una qualsivoglia specialità che un birraio decida di produrre in occasione delle festività natalizie.
Una definizione così eterea e tautologica può indurre sgomento nell'appassionato dell'ultima ora in preda al tipico, benigno, furore classificatorio: per volgere questo horror vacui in positivo si può dire che l'assenza di parametri e confini a delimitare un perimetro stilistico rende le birre di Natale un'occasione in cui la creatività di un birraio può librarsi in tutta la sua audacia.
Nei Paesi di lunga tradizione brassicola è naturalmente diffuso il costume di realizzare Christmas Beer per le feste di fine anno, ma l'usanza si declina in modo molto diverso a seconda delle latitudini.
In Germania e Austria le birre di Natale sono solitamente un caso speciale delle Festbier realizzate per le più svariate occasioni, dall'anniversario della fondazione del birrificio alla festa del patrono cittadino.
Si tratta solitamente di lager di poco più maltate, corpose e alcoliche (comunque attorno ai 5,5% ABV) rispetto alle produzioni quotidiane del birrificio; dal momento che l'inverno, in questi Paesi, è la stagione delle Bock, può capitare che la specialità natalizia sia una Weihnachtsbock, ovvero una lager a grado alcolico più alto (tra i 6% e 7% ABV) e ricca di sentori improntati al miele di castagno e alle prugne essiccate, con un tocco di radice di liquirizia.
In ossequio all'Editto di Purezza bavarese, che non è più una legge vincolante ma è ancora una stella polare per tutti i birrai tradizionalisti, non si troverà mai l'uso di spezie nelle specialità natalizie tedesche o austriache.
Nel Regno Unito le birre natalizie sono solitamente delle Old Ale di colore castano e bruno: birre ad alta fermentazione con un grado alcolico da medio ad alto (oltre i 6,5% ABV). Con un utilizzo di malti caramellati e tostati e una buona dose di luppoli inglesi, il loro nome richiama la propensione a invecchiamenti anche importanti propria di queste birre.
L'equilibrio gustativo si gioca in una dialettica tra ricchi sentori maltati di frolla e toffee, un corpo piuttosto rotondo e il caratteristico amaro terroso, da té nero, infuso dai luppoli del Kent.
È un'antica usanza casalinga utilizzare una spruzzata di old ale natalizia per la preparazione del Christmas Pudding, che sarà poi accompagnato dalla medesima birra.
È però il Belgio la nazione che nell'immaginario collettivo degli appassionati si lega in modo più indissolubile alle birre di Natale e il motivo di ciò è proprio la totale assenza di regole e parametri definitori.
In altre parole, tra Fiandre e Vallonia si possono trovare centinaia di birre diversissime tra loro e accomunate solo dal loro concepimento per celebrare il Natale: non a caso il Belgio ospita il primo e più importante festival dedicato a queste specialità, il Kerstbier Festival di Esen, a due passi dal confine olandese.
L'uso di particolari lieviti ad alta fermentazione che donano una cornucopia di profumi fruttati (esteri) e speziati (fenoli), e l'aggiunta di spezie per completare ulteriormente il bouquet sono la cifra caratteristica dell'arte birraria belga.
Non sorprende quindi trovare birre speziate natalizie in Belgio: coriandolo, cardamomo, cannella, zenzero, pepe di Giamaica, liquirizia, chiodi di garofano, anice stellato, camomilla, purea di mela sono solo alcuni degli ingredienti speciali che entrano nelle ricette delle birre natalizie, a volte ispirate alla tradizione nordica del Gluhwein, ovvero il vin brulè, diffuso anche nel Nord Italia (per questo chiamate beer brulè).
In una classica birra natalizia belga dobbiamo attenderci un grado alcolico decisamente elevato e una presenza di profumi di frutta disidratata (spesso datteri e fico secco) accompagnati da calde pennellate di spezie, che varieranno da un birrificio all'altro così come la scelta dei malti, che determinerà il colore della birra. Corpo strutturato ma non troppo denso e una prevalenza del gusto dolce senza cadere nella stucchevolezza completeranno l'esperienza gustativa.
I birrai belgi, però, rifuggono sempre alle regole, quindi troveremo anche delle specialità natalizie molto secche e senza spezie, di fatto delle Saison più muscolose, o addirittura piuttosto amare se il birraio in questione è un amante del luppolo.
La rivoluzione artigianale ha poi portato con sé nuove specialità natalizie da tutto il mondo, Italia compresa, in cui la caleidoscopica varietà di profumi e sapori è ancora più profonda e inebriante.