Negli ultimi tempi si vedono sempre più lattine di birra artigianale sugli scaffali dei beer-shop e nelle vetrine frigo dei pub. Fino a qualche anno fa sarebbe stato semplicemente impensabile per il mercato italiano: in principio, infatti, fu la birra in bottiglia da 75cl a dare lustro al comparto artigianale e solo in seguito - molto in seguito - iniziarono a farsi largo le sorelle minori da 33cl.
Le bottiglie per birra si trovavano anche nei formati da 50cl, più raramente in altre dimensioni. In ogni caso, la birra era considerata solo se in bottiglia.
I consumatori in Italia hanno sempre considerato la lattina come prodotto da discount, di fascia bassa, tanto di prezzo quanto qualitativamente. Il vetro invece evoca il vino, la serata in ristorante, il prodotto ricercato. Alcuni birrifici decisero di farsi creare bottiglie su misura per le loro birre in modo tale che fossero serigrafate, brandizzate o, comunque, con un qualche tocco di personalizzazione.
La situazione, tuttavia, non si presentava uguale in tutto il mondo: all’estero - in Gran Bretagna specialmente - le birre in lattina erano considerate positivamente e lo stesso valeva per il Nord America. Grazie all’esportazione internazionale di queste diverse abitudini di consumo, il panorama italiano è cambiato in modo molto repentino tanto che alcuni birrifici italiani hanno deciso di lanciare sul mercato le loro birre in lattina.
Quali sono i vantaggi della birra in lattina rispetto a quella in bottiglia?
La lattina, però, èun’arma a doppio taglio: di per sé è un ottimo contenitore ma, se la macchina che le riempie non è perfetta, si rischia un’immissione di ossigeno con una conseguente ossidazione del prodotto (che influirebbe negativamente sulla sua qualità).
Per avere buone birre artigianali in lattina occorre, dunque, lavorare in modo molto controllato in ogni fase della produzione potendo contare su un impianto automatizzato, veloce e costruito a regola d’arte.
Ci sono, inoltre, alcune birre che in lattina non darebbero il meglio di sé: è il caso dei Barley Wine di tradizione anglosassone, birre da meditazione che possono ancora maturare a lungo (anche 15 o 20 anni dopo il confezionamento). Lo stesso vale per birre particolarmente gasate, per esempio le Gueuze - dette anche lo Champagne di Bruxelles - perché il vetro sopporta bene alte pressioni (a differenza delle lattine).
In conclusione, come spesso accade, la risposta non è univoca: l’uso della lattina va caldeggiato ma anche ponderato soprattutto in presenza di birre artigianali. In ogni caso, le lattine sono ancora ben lungi dallo scalzare le bottiglie dal mercato brassicolo.